Le parole chiave del Cyber Risk

Nel contesto attuale, in cui la trasformazione digitale è sempre più pervasiva e la superficie di attacco informatico delle organizzazioni si espande continuamente, la cyber security rappresenta un ambito strategico, non solo per le aziende tecnologiche, ma per ogni realtà pubblica o privata.

Tuttavia, affrontare efficacemente il tema della sicurezza informatica non è possibile senza una conoscenza precisa e condivisa della terminologia di base. I concetti legati alla gestione del rischio cyber, come vulnerabilità, minaccia, impatto o rischio residuo, non sono solo parole tecniche, ma strumenti concettuali fondamentali per analizzare le criticità reali di un’organizzazione, comunicare efficacemente tra reparti IT, legali e direzionali e prendere decisioni informate in termini di investimento e risposta agli incidenti.

Inoltre, una terminologia solida e corretta permette di favorire una cultura aziendale della sicurezza, evitando fraintendimenti e superficialità tra i vari reparti, rispondere in modo efficace alle normative (come GDPR, NIS2, DORA), che spesso si basano su terminologie specifiche e che vedono coinvolti operatori di varie funzioni aziendali, oltre a facilitare attività di integrazione con partner e fornitori esterni. In un settore in continua evoluzione, dove le minacce diventano sempre più sofisticate e rapide, conoscere il significato e l’applicazione operativa dei termini fondamentali è il primo passo per costruire una strategia cyber efficace e reattiva.

Presentazione della norma

La Direttiva NIS2 (Network and Information Security) rappresenta l’evoluzione del quadro normativo europeo sulla sicurezza informatica.

Questa direttiva estende e rafforza i requisiti introdotti dalla NIS1, con l’obiettivo di armonizzare il livello di protezione delle infrastrutture digitali nei Paesi UE, in risposta alla crescente complessità degli attacchi e alla profonda digitalizzazione dei processi aziendali.

NIS2 non si limita a prescrivere misure tecniche, ma impone alle organizzazioni una governance strutturata del cyber risk, coinvolgendo direttamente il top management e introducendo obblighi molto stringenti in termini di monitoraggio, prevenzione e reporting degli incidenti.

A partire da aprile 2025, dopo esserti registrato sul portale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), avrai probabilmente già ricevuto la tua classificazione formale e la tua azienda sarà stata catalogata come Essenziale o
Importante.

Entrambe le categorie saranno soggette agli stessi requisiti di conformità previsti dalla Direttiva NIS2, con obbligo di certificazione e tracciabilità delle misure adottate.

Dal 2026, entrerà in vigore un regime sanzionatorio molto più rigido, per cui le aziende dovranno dimostrare di aver adottato misure concrete e sistemiche, inclusi strumenti tecnologici in grado di:

  • monitorare l’intera infrastruttura;
  • rilevare anomalie e vulnerabilità in tempo reale;
  • generare alert strutturati e documentabili;
  • supportare audit e autorità competenti.

In assenza di queste misure, l’organizzazione si espone a sanzioni significative che possono raggiungere i 10 milioni di € per i soggetti Essenziali e 7 milioni di € per i soggetti Importanti, oppure la sospensione temporanea per manager e dirigenti in caso di negligenza o inadempienza.

Quando si attivano le sanzioni

Le sanzioni verranno attivate progressivamente in base al calendario di attuazione del decreto. In particolare:

Termine
Definizione
Significato Operativo
Cyber Risk
Rischio di perdita o danno derivante da attacchi informatici, vulnerabilità o malfunzionamenti IT.
Include danni economici, reputazionali, legali e operativi.
Vulnerabilità
Punto debole in un sistema, software o processo che può essere sfruttato da una minaccia.
Deve essere costantemente monitorata, corretta o mitigata.
Minaccia
(Threat)
Evento o attore potenzialmente dannoso per la sicurezza informatica (es. malware, phishing, hacker).
Può essere interna (insider) o esterna, intenzionale o accidentale.
Attacco informatico
(Cyber Attack)
Azione deliberata per compromettere la riservatezza, integrità o disponibilità di un sistema.
Può avere obiettivi economici, politici, strategici o di sabotaggio.
Rischio residuo
Rischio che rimane dopo l’adozione delle misure di sicurezza.
Va accettato, mitigato ulteriormente o trasferito
(es. assicurazione cyber).
Impatto
Gravità delle conseguenze di un incidente informatico.
Misurato in termini di perdita economica, interruzione operativa, danni reputazionali.
Probabilità
Possibilità che una minaccia si concretizzi.
Fattore chiave per la valutazione e prioritizzazione del rischio.
Mitigazione
Insieme di misure adottate per ridurre l’impatto o la probabilità di un rischio.
Include strumenti tecnici, processi, formazione e policy.
Cyber Hygiene
Buone pratiche quotidiane per mantenere la sicurezza digitale (es. aggiornamenti, password sicure).
Riduce la superficie di attacco e aumenta la resilienza.
Incident
Response (IR)
Processo di identificazione, contenimento e recupero in caso di attacco informatico.
Deve essere ben documentato, testato e assegnato a figure precise.
Business Continuity
Capacità dell’organizzazione di continuare a operare anche in caso di incidente.
Include piani di emergenza, backup, recovery.
SOC (Security Operations Center)
Unità che monitora, rileva e risponde agli eventi di sicurezza IT in tempo reale.
Cuore operativo della difesa cyber in azienda.
SIEM (Security Information and Event Management)
Piattaforma per raccogliere, analizzare e correlare eventi di sicurezza.
Fornisce visibilità completa e avvisi tempestivi sugli attacchi.
Zero Trust
Modello di sicurezza che non si basa sulla fiducia implicita, nemmeno all’interno della rete.
“Non fidarti mai, verifica sempre”.
Penetration Testing
Simulazione controllata di un attacco informatico per testare la sicurezza di un sistema.
Utile per individuare vulnerabilità prima che lo faccia un attaccante.

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